CALDAIA A CONDENSAZIONE E CANNE COLLETTIVE: INDICAZIONI PER LA SOSTITUZIONE DEL GENERATORE

Sostituzione di una caldaia. Un intervento di per sé semplice, ma che in molti casi cela un’insidia nascosta: la compatibilità della canna fumaria. Perchè, se dal punto di vista commerciale le caldaie sono ormai tutte a condensazione (ad eccezione di alcuni casi specifici e limitati), non tutte le canne fumarie, visto il nostro patrimonio immobiliare alquanto datato, sono idonee a questo tipo di installazione.

Quindi, cosa bisogna valutare, prima di procedere?

Ovviamente la prima valutazione deve riguardare il materiale: l’attuale caldaia è adatta al funzionamento ad umido (ovvero è presente la lettera W sulla targa della canna fumaria)? Bene! Ed oltre a ciò, il materiale è idoneo a resistere alla corrosione? Ottimo! Tuttavia una risposta positiva a queste domande non sempre vuol dire che la sostituzione risulta effettuabile: nei casi in cui ci troviamo di fronte ad una canna collettiva, le cose infatti si complicano…


La norma di riferimento (poiché chiaramente parliamo di caldaie con potenza inferiore ai 35 kW) è la UNI 7129-3:2015, capitolo 5 “Camini, canne fumarie e condotti intubati”, a cui si rimanda per una lettura integrale.


Nel caso di intervento in presenza di canne collettive, la norma specifica:
“Nel caso di sostituzione di un apparecchio collegato ad una canna fumaria esistente è necessario garantire la compatibilità dell’intervento mediante la conservazione della similarità degli apparecchi allacciati e della funzionalità dell’intero sistema”.
È ammesso però, in caso di canne collettive esistenti, la sostituzione di un apparecchio di tipo C convenzionale con uno a condensazione, ma solo in presenza di verifica dimensionale secondo la UNI EN 13384-2, la UNI 10641 oppure un altro metodo che:

• preveda la possibilità di sostituire tutti gli apparecchi collegati con apparecchi a condensazione (anche in tempi diversi);
• garantisca la corretta funzionalità in ogni condizione di lavoro dei generatori di calore.


Deve essere verificato inoltre, prima della verifica dimensionale, anche il corretto funzionamento ad umido della canna collettiva.


Il nuovo apparecchio dovrà avere, come previsto al punto 5.5.3.3 della norma UNI 7129-2015 parte 3, le seguenti caratteristiche:

• essere dello stesso tipo e dichiarati idonei per operare su canne collettive in pressione positiva;
• avere condizioni di combustione e caratteristiche equivalenti a quelle riportate sul libretto d’uso e manutenzione dell’apparecchio sostituito;
• avere portata termica nominale massima non superiore a quella prevista dal progetto o a quella dell’apparecchio sostituito.


Un po’ complicato, quindi, perché ovviamente non basta dire “ho verificato”, ma la verifica deve essere fatta correttamente e coerentemente con quanto previsto dalla specifica norma. Anche perché, diversamente, si rischiano problemi al funzionamento degli apparecchi e conseguenti rischi alla vita delle persone. Ma nonostante le complicazioni si tratta di un intervento realizzabile.


Attenzione però, perché tutte le specifiche di cui sopra sottintendono quanto espresso esplicitamente al punto 5.1 prevede che “Tutti i tipi di canne collettive (ramificate e non, in pressione negativa o positiva) e i sistemi di intubamento multipli devono essere PROGETTATI”.
A meno che non si tratti quindi di sostituzione di una caldaia a condensazione con un’altra dello stesso tipo, l’intervento è realizzabile solo dopo la stesura di un progetto da parte di un Tecnico Professionista abilitato.