ACCENSIONE DEL RISCALDAMENTO 2023: ECCO LE REGOLE

Per qualcuno è già arrivata, per altri invece la data fatidica sarà nei prossimi giorni: con l’abbassamento delle temperature è ormai il momenti di accendere gli impianti di riscaldamento. Come noto però, questo momento è regolato da una specifica normativa (in particolare si fa riferimento alla legge n° 10 del 1991 e al decreto del presidente della Repubblica n° 412 del 1993 e successive modificazioni), in modo da evitare utilizzo sconsiderato da parte degli utenti: certo, ognuno ha il diritto di avere condizioni di comfort in casa, ma, sia per tutelare l’ambiente (gli impianti di riscaldamento, alcuni più, alcuni meno, sono fonte di inquinamento), sia per evitare che il gas finisca prima del previsto (ricorderete che lo scorso anno, con gli stoccaggi in difficoltà a causa delle tensioni con la Russia, il periodo di riscaldamento era stato ridotto).

Per quest’anno da un punto di vista energetico e di approvvigionamento di gas naturale siamo in una fase meno critica rispetto allo scorso anno, conseguentemente il periodo di riscaldamento ritorna alla normalità (a meno di imprevisti in corso d’opera).
Le date esatte, a dire il vero, variano da zona a zona, in base a 6 diverse zone climatiche, in cui è suddiviso il territorio nazionale, a seconda delle temperature medie delle differenti aree. Ecco quindi in dettaglio quando si può accendere il riscaldamento nell’autunno-inverno 2023/2024, anche con le ore di attività previste per gli impianti termici, partendo dal nord, ovvero la zona più fredda.


Zona F
Non ci sono limitazioni per il periodo e l’orario di accensione del riscaldamento anche durante la stagione 2023-2024. Sono comprese le province di Trento, Belluno e Como


Zona E
I termosifoni si possono accendere dal 15 ottobre 2023, per un periodo massimo di 14 ore al giorno. Dovranno essere spenti il 15 aprile 2024. Qui ricadono le province di Alessandria, Aosta, Asti, Bergamo, Biella, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Novara, Padova, Pavia, Sondrio, Torino, Varese, Verbania, Vercelli e Bologna, Bolzano, Ferrara, Gorizia, Modena, Parma, Piacenza, Pordenone, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini e Rovigo, Treviso, Trieste, Udine, Venezia, Verona, Vicenza, Arezzo, Perugia, Frosinone, Rieti, Campobasso, Enna, L’Aquila e Potenza.


Zona D
La data di accensione del riscaldamento è il 1° novembre 2023 e il periodo va avanti fino al 15 aprile 2023, con un orario massimo di funzionamento dei termosifoni che non può superare le 12 ore al giorno. Riguarda le province di Avellino, Ancona, Ascoli Piceno, Caltanissetta, Chieti, Forlì, Firenze, Genova, Grosseto, Isernia, Livorno e Lucca. Comprende inoltre Macerata, Massa Carrara, Foggia, Matera, Nuoro, Pesaro, Pisa, Pistoia, Prato, Pescara, Roma, Siena, Savona, Terni, Teramo, Vibo Valentia e Viterbo


Zona C
Il riscaldamento si accende dal 15 novembre 2023 al 31 marzo 2024, fino a 10 ore al giorno. La zona comprende la fascia adriatica nord e le province di Bari, Bencorso, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari e Taranto.


Zona B
Accensione dal 1° dicembre 2023 al 31 marzo 2024, per massimo 8 ore al giorno. Qui sono incluse le province di Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa e Trapani. Si potranno accendere i termosifoni dal primo dicembre al 31 marzo.


Zona A
Il riscaldamento si può accendere dal 1° dicembre 2023 al 15 marzo per 6 ore massimo al giorno. Si tratta delle aree più calde d’Italia come le isole di Linosa e Lampedusa e Porto Empedocle.


E’ importante precisare che a queste regole nazionali si aggiungono poi le eventuali ordinanze locali dei singoli comuni che possono variare le date in base alla situazione climatica specifica: per esempio il Comune di Milano ha posticipato l’accensione del riscaldamento al 22 ottobre 2023, quello di Torino ha anticipato al 12 ottobre 2023.


Per quanto riguarda gli orari, in tutte le zone, ad eccezione della zona F, l’accensione del riscaldamento è consentita dalle ore 5 del mattino alle 23 di sera, rispettando sempre il limite massimo orario di attività delle caldaie.


La normativa fissa anche la temperatura massima che si può raggiungere nei locali riscaldati dagli impianti di riscaldamento privati: 18 gradi, con due gradi di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili; 20 gradi, con due gradi di tolleranza, per tutti gli altri edifici (e quindi anche per le abitazioni private).