CENTRALI TERMICHE: QUALI APERTURE DI AERAZIONE E VENTILAZIONE?

L’areazione dei locali in cui sono installati apparecchi a gas è uno degli aspetti più importanti che un tecnico deve considerare durante il suo lavoro giornaliero. È quasi inutile ribadirlo, visti anche i fatti di cronaca, più o meno recenti, che sottolineano la pericolosità di gas metano e GPL, soprattutto nei casi in cui non vengono rispettate appieno le indicazioni della normativa. Normativa che, per gli impianti con potenzialità al di sopra dei 35 kW, si deve necessariamente rifare a quella che è la norma UNI 11528 ed alle indicazioni ministeriali inserite all’interno del DM 08/11/2019. Vediamo quindi, nel dettaglio, cosa ha previsto il legislatore.

 

Nel locale che ospita le caldaie la superficie di aerazione deve essere calcolata secondo quanto indicato nel DM 08/11/2019 al punto 3, prevedendo un’apertura permanente che, in ogni caso, non deve essere inferiore a 0,3 m2 per il metano, 0,5m2 per il GPL.


Attenzione però, perché il DM 8 novembre 2019, ha modificato la formula per determinare la superficie complessiva minima delle aperture di aerazione dei locali di installazione, la vecchia formula, indicata nel provvedimento del 1996, è quindi andata in pensione. La superficie non è quindi più calcolata solo in base all’ubicazione (fuori terra, seminterrata o interrata) del locale e della portata termica complessiva dell’impianto, ma anche in funzione della presenza di impianti di rivelazione dei gas. Questi ultimi, per essere presi in considerazione, devono comandare un’elettrovalvola automatica a riarmo manuale posizionata all’esterno del locale e dispositivi di segnalazione ottica e acustici.


Ma vediamo nel dettaglio come si deve sviluppare il calcolo.


La dimensione delle aperture di ventilazione (S) dovrà soddisfare la seguente regola generale:

S ≥ k×z×Q

Dove:

k è un parametro dipendente dalla posizione della centrale termica rispetto al piano di riferimento ricavabile da specifiche tabelle presenti nel Decreto;

z è un parametro che tiene in considerazione la presenza di un impianto di rivelazione gas che comanda una elettrovalvola automatica a riarmo manuale all’esterno del locale e dispositivi di segnalazione ottici e acustici modulato in funzione della posizione della centrale termica rispetto al piano di riferimento. Il valore è ricavabile da specifiche tabelle presenti nel Decreto;

Q è portata termica totale espressa in Kw.

 

Si consideri che i due parametri (k,z) dipendono dalle caratteristiche del locale, oltre che dalla sua ubicazione (interno o esterno). Analizziamo quindi separatamente le due casisitiche.

 

Per le istallazioni in locali tecnici posti esternamente al corpo principale dell’edificio, considerando che ai fini della realizzazione delle aperture di aerazione permanenti, la copertura è considerata parete esterna, si applica quanto indicato nella seguente tabella.
dimensioni ventilazione CT ESTERNO

Per i locali tecnici ubicati all’interno della volumetria dell’edificio, invece, le cose si complicano leggermente. Prima di tutto, in questo caso la copertura è considerata parete esterna solo se confinante con spazio scoperto e di superficie non inferiore al 50 % della superficie in pianta del locale.

 

Ciò premesso, la tabella a cui fare riferimento per l’individuazione di k e z è la seguente:
dimensioni ventilazione CT INTERNO


dove si precisa che con la dicitura “tipo A” si intendono locali con il piano di calpestio a quota non inferiore a – 5 m al di sotto del piano di riferimento, mentre la dicitura “tipo B” indica quelli a quote comprese tra - 5 m e –10 m.

 

Per i locali sottostanti o contigui a locali di pubblico spettacolo o soggetti ad affollamento superiore a 0.4 persone/m2 si applicano inoltre alcune prescrizioni aggiuntive. Nel dettaglio, la superficie di aerazione deve essere aumentata del 50% rispetto ai valori minimi sopra indicati ed in ogni caso deve estendersi lungo almeno il 70% della parete esterna, come sopra specificato, per una altezza, in ogni punto, non inferiore a 0,50 m. Inoltre, nel caso di apparecchi alimentati a metano, l'apertura di aerazione si deve estendere a filo del soffitto, nella parte più alta della parete esterna. Nel caso invece di apparecchi alimentati a GPL, almeno i 2/3 della superficie di aerazione devono essere realizzati a filo pavimento. Ovviamente, in quest’ultimo caso non è possibile l’installazione in locali interrati o seminterrati.