Da quando ci si rese conto della pericolosità che la maggior parte dei refrigeranti avevano, ed hanno tuttora, per la nostra atmosfera, sono ormai passati parecchi anni, tuttavia i refrigeranti attualmente più utilizzati in Europa, pur non essendo tossici e avendo un potenziale di riduzione dell’ozono pari a zero, presentano ancora un elevato potenziale di riscaldamento globale. Questa situazione è dovuta all’estrema difficoltà che si incontra nel trovare soluzioni alternative, che consentano, oltre a preservare il nostro pianeta, di ottenere prestazioni quantomeno accettabili all’interno delle applicazioni civili e industriali.
Viste le premesse, ci si chiede quindi se una riduzione delle emissioni, oltre ad essere assolutamente necessaria, sia anche possibile. La risposta è senza dubbio affermativa, anche se la strada da percorrere è lunga e richiede un cospicuo investimento di denaro. Ciononostante, tutte le aziende produttrici di refrigeranti, anche a causa dei sempre più stringenti limiti imposti dai governi europei e mondiali, si sono impegnate nella ricerca di soluzioni alternative, investendo centinaia di milioni di dollari per portare sul mercato refrigeranti più eco-sostenibili, non dannosi per lo strato d’ozono e con un basso potenziale di riscaldamento globale (GWP).
E, negli ultimi mesi, questo impegno ha finalmente dato i primi frutti, con la messa in commercio di nuovi prodotti, approvati dai maggiori produttori di compressori del mondo, che sono, se non la soluzione definitiva, almeno il primo passo verso il futuro. Per ottenere dei risultati, è stato però necessario abbandonare la tecnolgia basata sugli idrofluorocarburi (HFC), per utilizzare invece quella a base di idrofluoro-olefine (HFO), sostanze che hanno tipicamente un GWP molto più basso, ma che, in genere, sono anche molto più instabili e altamente infiammabili. Attraverso la ricerca, si è tuttavia riusciti a risolvere i maggiori inconvenienti tipici di queste sostanze, creando due nuovi gas (R-448A e R-450) non infiammabili e più efficienti dal punto di vista energetico.
L’R-448A è una miscela a base di HFO per impianti di refrigerazione a bassa e media temperatura, come ad esempio i banchi freezer dei supermercati o i mezzi di trasporto refrigerati. È stato progettato per sostituire l’R-22 e l’R-404A per le nuove apparecchiature e quelle messe a nuovo, e presenta un GWP del 66% inferiore a quello dell’R404A. Nelle prove effettuate nei supermercati di Stati Uniti ed Europa, questo prodotto ha dimostrato un consumo di energia del 3% inferiore in impianti a bassa temperatura e dal 5% al 16% inferiore in impianti a media temperatura rispetto all’R-404A.
R-450A invece è una miscela a base di HFO per refrigeratori e sistemi a media temperatura, come i banconi dei supermercati e unità di refrigerazione autonome che richiedono una soluzione refrigerante non infiammabile. È stato progettato per sostituire l’R-134a e presenta un GWP del 60% inferiore al GWP del R134a. Nelle prove effettuate in laboratorio e nei supermercati, ha dimostrato di consumare il 3% di energia in meno, a parità di condizioni di umidità e alla medesima temperatura ambiente, rispetto al gas che si prefigge di sostituire.
Altri prodotti sono invece ancora allo studio, ma promettono prestazioni ancora migliori in termini di efficienza ed ecologicità. Per sapere se queste promesse verranno mantenute non resta che aspettare, mentre, nel frattempo, non possiamo fare altro che tirare un piccolo respiro di sollievo, costatando come uno sviluppo sostenibile sia, oltre che auspicabile, anche possibile.
Ing. Alfero Daniele
Professional Team
Collaboratore tecnico