LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI A BIOMASSA

L’utilizzo della biomassa come combustibile per l’impianto di riscaldamento, fuori dalle grandi città, non è cosa poi così inusuale. Tuttavia non sempre questi impianti di riscaldamento sono utilizzati costantemente durante tutta la stagione invernale: a volte si tratta di seconde case, a volte, semplicemente, l’impianto a biomassa è utilizzato per dare “atmosfera” o quel pizzico di caldo in più, ma il sistema di riscaldamento principale è composto da una classica caldaia a gas. E se, almeno nella maggior parte dei casi, chi utilizza la biomassa come combustibile è conscio della necessità di una costante manutenzione e pulizia alla canna fumaria, negli impianti “secondari” queste attività sono spesso poco frequenti o anche del tutto assenti, ingenerando problemi e pericoli per gli ignari utenti.
Una canna fumaria sporca o dove si sono formati nidi di insetti, non permette la fuoriuscita dei fumi di combustione favorendo il surriscaldamento del sistema e ponendo le basi per un possibile incendio dello stesso.

E’ quindi importante eseguire le attività di manutenzione con la giusta frequenza, anche in base alle indicazioni della normativa.
Ferme restando le prescrizioni dell’installatore che ha realizzato l’impianto, infatti, la UNI 10683:2022 “Generatori di calore alimentati a legna o altri biocombustibili solidi – Verifica, installazione, controllo e manutenzione”, al punto 11 “Manutenzione periodica”, indica con precisioni le periodicità massime con cui devono essere eseguite le manutenzioni per garantire l sicurezza dell’impianto.
Nello specifico le tempistiche sono indicate nelle tabella 16, che riportiamo di seguito per consultazione.

 tab periodicita manutenzione biomassa

 

Ma quali sono le attività da svolgere? Anche in questo caso la norma può venirci in aiuto, poiché al punto 11.2 “Operazioni di manutenzione” vengono elencate tutte le operazioni che devono essere eseguite. Vediamole insieme.


Annualmente controllare il tiraggio della canna fumaria ed eseguirne la pulizia, le prestazioni di combustione, la regolarità di funzionamento delle apparecchiature di sicurezza e protezione. Sarà inoltre opportuno pulire internamente il braciere dalle incrostazioni formatesi durante il funzionamento invernale.


A fine stagione inoltre, quando non si utilizza più il riscaldamento, l’impianto deve essere tenuto completamente pieno d’acqua, effettuando una pulizia completa di tutte le parti (compresa la tramoggia del combustibile) ed eventualmente, nel caso non si utilizzi la caldaia per la produzione di ACS, lubrificando i tubi e il focolare con olio minerale, in modo che le superfici metalliche non vengano intaccate dall’umidità.

Oltre alla normale pulizia, la norma UNI 10683 prevede controlli periodici, durante i quali il tecnico deve verificare che:

- Il focolare e i rivestimenti siano esenti da incrostazioni, ossidazioni, o altre alterazioni che possano compromettere l’efficienza o la conservazione
- Lo stato di usura dei componenti sia accettabile
- Il circuito dell’aria sia pulito e sgombro da qualsiasi impedimento al libero flusso del comburente
- Il buono stato e funzionamento (per quanto visibile) del camino

 

Al termine delle operazioni di controllo e/o manutenzione deve essere redatto un rapporto da rilasciare al proprietario, che ne deve confermare per iscritto il ricevimento. Nel rapporto devono essere indicate le situazioni riscontrate, gli interventi effettuati e le eventuali osservazioni, raccomandazioni e prescrizioni.