L'evoluzione dell'Edilizia e le nuove tecnologie
Ormai si sa, le condizioni climatiche in cui viviamo non sono le stesse di vent’anni fa, e siamo sempre più soggetti a cambi repentini di temperatura abbinati a rovinosi corsi atmosferici come la pesante alluvione che ha colpito giovedì scorso nuovamente la città di Genova.
Le abitazioni devono per tanto essere pensate in un’ottica differente, che non sia più una concezione statica, ma una concezione dinamica, regolandosi in base ai parametri climatici del giorno piuttosto che del periodo. È per questo che sono nate applicazioni installabili sui telefoni di nuova generazione “smartphone” che sono in grado di modificare i sistemi tecnologici relativi al funzionamento dell’edificio, come ad esempio, i sistemi oscuranti delle aperture che orientati verso sud possono limitare di molto l’apporto endogeno solare nel periodo estivo o gli impianti di climatizzazione al fine di ridurre gli sprechi.
Certo, questi sistemi azionabili anche a distanza, non sono sufficienti a ridurre gli sprechi in ambito edilizio e si può affermare con certezza che sono applicabili solo alle case di ultima generazione che a livello italiano non sono la regola bensì l’eccezione. Siamo infatti circondati da palazzi per lo più risalenti al boom edilizio degli anni 60’ prive di isolamento, mal orientate e mal posizionate sul territorio, aventi infissi composti per lo più da semplici lastre di vetro non a taglio termico e con impianti ormai fatiscenti aventi tubazioni non isolate.
Dal punto di vista energetico questi edifici, sarebbe meglio fossero abbattuti poiché gli interventi per la messa a norma sarebbero troppi e troppo costosi mentre per le nuove costruzioni si può far da subito riferimento alle leggi per il risparmio energetico 10/90 e 192/2005 prediligendo, se i regolamenti edilizi comunali lo consentono, case prefabbricate in legno lamellare che sia dal punto di vista statico che da quello energetico si configurano come le migliori scelte adottabili.
In sintesi gli aspetti che vanno considerati per la realizzazione di edifici efficienti dal punto di vista energetico sono l’orientamento rispetto ai punti cardinali, in modo da consentire il massimo apporto solare in inverno e il minimo apporto nel periodo estivo collocando i locali “più vissuti” come cucina e soggiorno verso sud; l’utilizzo di serramenti con doppio vetro e giunto termico avendo cura di isolare l’interconnessione con i davanzali al fine di non creare ponte termico; l’isolamento, che nel caso di muratura tradizionale, dovrà essere a cappotto senza sconnessioni tra tetto e fondamenta che possono essere altresì isoalte e non poggiare direttamente sul terreno grazie ad isolanti che resistono al carico strutturale come, per citarne uno, il foamglas.
Per quel che concerne invece la scelta dell’impianto sarà bene utilizzare sistemi di cogenerazione o in ogni caso abbinare all’impianto tradizionale altri sistemi che sfruttano le energie rinnovabili.
L’utilizzo poi di sistemi mobili quali i suddetti schermi sono un ottimo modo per regolare gli apporti endogeni derivanti dal sole che possono essere massimizzati anche con un attento studio della vegetazione intorno alla casa, poiché se vengono scelte piante a foglia caduca, queste fungeranno da ottimo schermo naturale per l’estate mentre non costituiranno alcun filtro nel periodo invernale consentendo il passaggio totale della radiazione.
A questi criteri che possiamo definire “fissi” è bene aggiungere sistemi di rilevazione automatica che da oggi, come accennato sopra, posso essere installati come up sui telefonini bypassando il concetto standard di benessere che viene concepito intorno 22° C con un netto risparmio di energia.
Va ricordato inoltre a tutti i progettisti che grazie alla legge Merloni vengono ammesse le varianti in corso d’opera anche allorquando, nel periodo di cantiere, vengono introdotte sul mercato nuove tecnologie che sono capaci di migliorare di netto le prestazioni dell’edificio. Purtroppo ancora oggi molte nuove abitazioni vengono pensate senza i giusti criteri e sono anch’esse a livello energetico dei veri buchi termici a causa di mancanze del progettista o del direttore lavori che non ha seguito bene l’esecuzione delle opere in cantiere poiché la maggior parte dei muratori, ormai abituati a operare in un certo modo, non sempre sono inclini a cimentarsi in nuove lavorazioni e molti di loro penseranno che mettere l’isolante direttamente sotto la platea di fondazione sia pura follia.
L’ottimizzazione degli edifici non deve però riguardare solo i consumi energetici poiché, nella redazione di nuove edificazioni, sarebbe bene pensare anche a limitare gli sprechi d’acqua facendo riferimento alle legge Galli 36/1994 in merito al riutilizzo delle acque grigie che sono tutte le acque saponate rimpiegate in un secondo momento per gli scarichi dei sanitari e una volta fitodepurate anche per l’irrigazione del prato. Questi accorgimenti sarebbe bene venissero applicati anche alle abitazioni condominiali poiché, al momento, le eccellenze rimangono soltanto a livello delle abitazioni singole ad eccezione di alcuni casi europei dove si sta investendo molto anche su uffici e strutture di ricezione. Per una questione di consumo del suolo, inoltre, gli edifici a più piani sono preferibili in quanto la porzione sottratta dall’ingombro dello stesso si può riottenere grazie alla realizzazione di tetti verdi praticabili o meno.
Quanto suddetto fa comprendere come molto spesso vi siano già i mezzi per redigere buona edilizia ma spesso non si è inclini ai “cambiamenti”, aspetto determinate per la riuscita in ambito tecnico.
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