RISCALDAMENTO: LE NOVITA' PER LA STAGIONE 2022/2023

Ormai siamo agli sgoccioli: ancora pochi giorni ed arriverà il momento di accendere gli impianti di riscaldamento. Un’accensione che quest’anno, sarà però diversa dal solito. Se infatti la guerra in Ucraina e le varie tensioni internazionali hanno fatto aumentare il prezzo del gas, il loro impatto è stato decisamente più importante: tutti gli stati europei hanno dovuto completamente rivedere la loro gestione degli stoccaggi di gas combustibile. E tale gestione ha chiaramente un impatto anche sugli utenti finali. Vediamo quindi insieme cosa cambia per quest’anno.

Attraverso un decreto del ministro della Transizione Ecologica sarà attuata la modifica della regolamentazione della temperatura e dell'orario di accensione invernale degli impianti di riscaldamento.
In particolare:

1) i valori indicati all’articolo 3, comma 1, del DPR n. 74/2013 sono ridotti di 1°C, rispettivamente:
1. a) 17°C +/- 2°C di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili;
2. b) 19°C +/- 2°C di tolleranza per tutti gli altri edifici.

2) i limiti di esercizio degli impianti termici, rispetto a quanto previsto dal comma 2 dell’articolo 4 del DPR n. 74/2013, sono ridotti di 15 giorni per quanto attiene il periodo di accensione (posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 giorni la data di fine esercizio) e di 1 ora per quanto attiene la durata giornaliera di accensione, in funzione delle zone climatiche in cui è suddiviso il territorio italiano:
- Zona A: ore 5 giornaliere dal 8 dicembre al 7 marzo;
- Zona B: ore 7 giornaliere dal 8 dicembre al 23 marzo;
- Zona C: ore 9 giornaliere dal 22 novembre al 23 marzo;
- Zona D: ore 11 giornaliere dal 8 novembre al 7 aprile;
- Zona E: ore 13 giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile;
- Zona F: nessuna limitazione.

Sono fatte salve le utenze sensibili (ad esempio ospedali, case di ricovero ecc…) di cui al DPR n. 74/2013.


Oltre a queste restrizioni, il piano del MITE suggerisce anche una serie di comportamenti virtuosi che potranno contribuire, anch’essi, a limitare il consumo di energia con la riduzione dei costi di bolletta degli utenti e impatti positivi sull’ambiente. Tra i comportamenti da promuovere vengono citati la riduzione della temperatura e della durata delle docce, l’utilizzo anche per il riscaldamento invernale delle pompe di calore elettriche usate per il condizionamento estivo, l’abbassamento del fuoco dopo l’ebollizione e la riduzione del tempo di accensione del forno, l’utilizzo di lavastoviglie e lavatrici a pieno carico, il distacco della spina di alimentazione della lavatrice quando non in funzione, lo spegnimento o l’inserimento della funzione a basso consumo del frigorifero quando si è in vacanza, non lasciare in stand by TV, decoder, DVD, la riduzione delle ore di accensione delle lampadine.


Ulteriori risparmi possono essere conseguiti infine con misure comportamentali che richiedono piccoli investimenti da parte degli utenti, ad esempio la sostituzione di elettrodomestici e climatizzatori datati con quelli più efficienti, l’installazione di nuove pompe di calore elettriche in sostituzione delle vecchie caldaie a gas, l’installazione di pannelli solari termici per produrre acqua calda, la sostituzione di lampadine tradizionali con quelle a led. ENEA ha calcolato che tali misure comportamentali portano ad un risparmio di circa 1 miliardo di Smc di gas. Tali misure ricadono già in buona parte in regime assistito (detrazioni fiscali, conto termico…), ma richiedono un certo periodo di tempo per la determinazione degli effetti ai fini della riduzione della domanda di gas.