REFRIGERANTI A BASSO GWP: QUALI DOVRANNO ESSERE LE LORO CARATTERISTICHE?

Risparmio energetico e rispetto dell'ambiente sono i termini che, parlando di innovazione tecnologica, più sentiamo ripetere negli ultimi anni. E questo vale anche quando si parla di condizionamento e, ovviamente, di refrigeranti. Se però è semplice parlare di sostanze con basso GWP (Global Warming Potential= Potenziale di Riscaldamento Globale, in poche parole un indice che descrive l'impatto che una specifica sostanza ha sull'effetto serra), è un po' meno semplice realizzare dei gas, non solo amici dell'ambiente, ma che rispettino anche i requisiti tecnici richiesti dall'industria. Ma quali sono questi requisiti?


L'Istituto Internazionale di Refrigerazione (IIR), l'organizzazione intergovernativa indipendente che mira a promuovere la conoscenza sulla refrigerazione e sulle tecnologie per l’applicazione su scala globale di refrigeranti, ha cercato di rispondere a questa domanda pubblicando la nota informativa “Low-GWP Refrigerants: Status and Outlook” in cui illustra i requisiti e le opzioni disponibili per i refrigeranti a basso Potenziale di Riscaldamento Globale (GWP) per otto applicazioni di refrigerazione.

Sulla nota, leggiamo che, se inizialmente, le uniche due caratteristiche prese in considerazione riguardavano le prestazioni e la compatibilità dei materiali, a causa del numero crescente di incidenti verificatisi negli impianti di refrigerazione, la comunità scientifica ha iniziato a considerare la sicurezza come uno dei requisiti fondamentali. E questo sia dal punto di vista dell’infiammabilità che da quello della tossicità.

La ricerca di sostanze che rispondessero ai suddetti requisiti ha portato ad avere a disposizione apparecchiature che, stando al report dell’IIR, utilizzano refrigeranti con GWP inferiore a 10 nei campi della refrigerazione domestica e del condizionamento automobilistico; mentre, per le applicazioni che si servono di refrigeranti ad alta pressione, come ad esempio R-410A e R-404A, le scelte sono ancora limitate. Parliamo, chiaramente, del condizionamento domestico e della refrigerazione commerciale ed industriale.

A causa delle tempistiche elevate per lo sviluppo di nuovi refrigeranti a basso o bassissimo Potenziale di Riscaldamento Globale, il settore della refrigerazione è attualmente costretto a rivolgersi verso soluzioni che utilizzano un valore GWP intermedio, anche se entro il 2029 saranno necessari refrigeranti con un valore GWP inferiore per poter rientrare nelle misure di riduzione imposte dalla Emendamento di Kigali.

Nel complesso, il compromesso esistente tra GWP e infiammabilità implica che una quota significativa delle apparecchiature future utilizzeranno refrigeranti infiammabili, nonostante siano già in uso refrigeranti naturali per i piccoli condizionatori d'aria e per la refrigerazione domestica e commerciale che fanno ben sperare in un successivo incremento della loro applicazione in ambienti di nicchia.

Terminata l'analisi dello stato dell'arte, l'IIR ragiona su quali dovranno essere gli aspetti più importanti dell'attività futura di progettisti ed installatori. Secondo l'istituto, questi sono senza dubbio tre: la selezione dei refrigeranti, le ricerche da effettuare e la formazione del personale.

Per quanto riguarda la selezione di nuovi fluidi, secondo l’Istituto Internazionale di Refrigerazione, l’approccio dovrebbe essere rivolto alle prestazioni climatiche del ciclo di vita (Life Cycle Climate Performance) e a tutte le emissioni di gas a effetto serra, tenendo in considerazione preferibilmente il ciclo di vita dell'intera attrezzatura. Inoltre, è necessario che le nuove tecnologie siano rese disponibili e accessibili a tutti i paesi del mondo.

Nell'ambito della ricerca, invece, l’IIR insiste nel sostenere l’importanza della scoperta di fluidi ad alta pressione a basso GWP, con punto di ebollizione simile a quelli di R-410A e R-404A, riuscendo al contempo a ridurre al minimo il costo delle attrezzature rispetto ai sistemi che utilizzano alternative a bassa pressione.

Infine, relativamente alla formazione del personale, l’IIR è risoluto nell’affermare che l’apprendimento delle nozioni relative ai refrigeranti non dovrebbe riguardare solamente gli installatori del sistema e tecnici di assistenza ma anche tutto il personale lungo la catena di distribuzione.A questo proposito, anche i manuali delle apparecchiature di refrigerazione forniti dai fabbricanti dovrebbero spiegare chiaramente quali siano i requisiti di installazione quando si utilizzano refrigeranti infiammabili, senza sorvolare sul tema delle precauzioni.

Fonte: www.expoclima.net